Una guida per capire cosa sono i “certificati verdi” e lo scambio sul posto per sapere quanto costa una torre da 20KW e quanto permette di risparmiare
Dove, come, quanto e perché tutte le risposte sul mini eolico
Dove, come, quanto e perché
tutte le risposte sul mini eolico
Sezione di un alternatore
ROMA – Dai costi di installazione agli incentivi, dall’energia prodotta ai risparmi sulla bolletta elettrica, tutto quello che c’è da sapere sul mini eolico nelle risposte a queste cinque domande.
COSA
Per mini eolico si intendono impianti di potenza fino a 20 kilowatt (per taglie più grandi la procedura diventa molto più complessa), in grado di produrre con le adeguate condizioni di vento 30-40 MWh di energia l’anno. Le torri sono solitamente inferiori ai 20-30 metri di altezza, mentre il rotore (ovvero le pale che girano) hanno generalmente un diametro di circa otto metri.
DOVE
Il mini eolico può essere installato dove il vento soffia a una velocità media di poco inferiore ai sei metri al secondo. Si prestano allo scopo le aree collinari o quelle situate in zone aperte alla circolazione dell’aria. Se nel raggio di qualche chilometro esiste già un impianto eolico di grandi dimensioni si tratta di un’importante indicazione positiva. Una prima verifica sull’intensità del vento può essere fatta consultando online la mappa della ventosità sulla Penisola sul sito www.ricercadisistema.it. Le principali aziende del settore sono comunque in grado di fornire una prima utile valutazione e di eseguire poi eventualmente un sopralluogo gratuito per un esame più approfondito. In linea di massima le regioni più avvantaggiate sono quelle meridionali e quelle attraversate dagli Appennini, mentre, salvo eccezioni, sono penalizzate Lombardia, Piemonte e Pianura Padana. Inadatte, salvo eccezioni, sono anche le aree urbane.
COME
Il problema per la diffusione del piccolo eolico è la mancanza di norme snelle e uguali in tutta Italia. “Come” dotarsi di un impianto è spesso un rebus o un calvario burocratico. Le uniche regole di valore nazionale sono quelle relative agli incentivi e fanno riferimento al decreto legge n.387/2003 come integrato dalla Delibera n.28/2006 dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas (il testo integrale è consultabile sul sito della Aeeg) e alla legge 239/2004. La prima norma istituisce lo scambio sul posto, la seconda regolamenta i certificati verdi (per i dettagli consultare la scheda sul sito del Gse). Particolarmente importante per la diffusione del mini eolico è stata la delibera del 2006. Prima un impianto andava dotato di costosi accumulatori per rifornire l’utente quando la forza del vento non era in grado di soddisfare il fabbisogno energetico. Il meccanismo dello scambio sul posto permette finalmente di immettere nella rete nazionale l’energia prodotta nel momento in cui questa è superiore a quanto l’utente consuma e di prenderla dalla rete nel caso opposto. I certificati verdi consentono invece di ottenere un premio in denaro per tutta l’energia prodotta (che viene divisa però in pacchetti minimi di 25 MWh annui). Si tratta di un titolo bancario che viene emesso dal Gestore dei servizi elettrici (ex Grtn) e depositato su di un conto corrente creato ad hoc dal titolare dell’impianto alla fine di ogni anno di produzione dell’impianto eolico. Attualmente (si tratta di un titolo quotato alla borsa elettrica e soggetto e oscillazioni di valore) si guadagnano circa 6290 € l’anno per ogni “pacchetto” di energia superiore a 25 MWh (il taglio minimo). Secondo le valutazioni degli analisti si tratta di un valore destinato a crescere.
QUANTO
Il prezzo di un aerogeneratore chiavi in mano, escluse le opere civili, si aggira attorno ai 50.000 euro, iva esclusa. Il costruttore solitamente si occupa di tutte le fasi, dalla consegna sul sito del cliente fino alla messa in servizio. Chi lo acquista non deve pertanto preoccuparsi degli aspetti di montaggio e installazione. Normalmente il costruttore si preoccupa anche di valutare le condizioni del sito (ventosità e condizioni ambientali) e fornisce il suo supporto in tutte le fasi di ottenimento delle autorizzazioni necessarie e per l’allacciamento alla rete Enel.
PERCHE’
Sono tre le possibili motivazioni di chi decide di dotarsi di un piccolo impianto eolico. La prima, probabilmente la spinta più forte, è quella legata al risparmio economico. Sfruttare l’energia del vento concede infatti il doppio vantaggio di tagliare la bolletta elettrica in maniera sostanziosa e di accedere al meccanismo dei certificati verdi. I circa 40 MWh l’anno di energia che è lecito attendersi dall’installazione di una torre per il mini eolico da 20 KW sono infatti in linea di massima superiori alla quantità di energia necessaria a soddisfare i consumi di agriturismi, camping, villaggi turistici, aziende di produzione e trasformazione dei prodotti agricoli, piccole imprese industriali o artigianali. “Complessivamente – ci aiuta a capire meglio Marcello Garavaglia della Blu Mini Power – nell’ipotesi di autoconsumo di un agriturismo che utilizzi 30 MWh di energia l’anno, questi percepisce dal meccanismo dei certificati 6.290 euro l’anno cui si somma il costo evitato (mancato acquisto di energia dalla rete) per circa altri 4.000 euro l’anno. Il vantaggio totale per l’agriturismo si misura quindi in 10.000 euro l’anno per i dodici anni per i quali sono riconosciuti i certificati verdi dall’anno di messa in esercizio dell’impianto. Oltre questo periodo profitterà del solo risparmio (i 4.000 euro di cui sopra)”. Altra motivazione forte è poi quella etico-ambientalista. L’eolico, come tutte le rinnovabili, è una fonte a emissioni zero. La terza possibile motivazione di chi sceglie il mini eolico è collegata alla seconda. Installare una torre, in questo momento, significa avere un forte ritorno di immagine e un’importante occasione di promuovere all’esterno la propria attività. (v. g.)..
(16 aprile 2007)