Monitoraggio in Sardegna del fenomeno “Mobbing”: il 61% delle segnalazioni dal ’99 sono di uomini, il 39% le donne, non è esente nessun settore, dall’industria alla banca.
Inizia così l’articolo apparso sul quotidiano “La Nuova Sardegna”. Mi appare già da subito un articolo interessante, pensando erroneamente che abbracciasse anche il settore Militare. Mi immergo nella lettura e tra una colonna e l’altra dell’articolo, una marea di dettagliate percentuali statistiche sulle persone colpite dal Mobbing, i settori lavorativi interessati, le ben 125 denuncie arrivate all’Inail, il breve cenno sui 17 indennizzati per “mobbing” in Sardegna, e per finire, una breve ma dettagliata esposizione delle fasi che caratterizzano il mobbing, tratto dalla teoria del noto psicologo svedese Heinz Leyman. Nulla da dire, finalmente si parla di mobbing e per giunta è un sindacato a farlo, la Cisl regionale, in collaborazione con il dipartimento di Psicologia dell’Università di Cagliari, che ha promosso tale monitoraggio sul disaggio lavorativo in Sardegna. Proseguo nella lettura nella speranza di trovare almeno un trafiletto che si occupasse del mobbing nel settore militare, …nulla da fare. Eppure mi domando ! a leggere l’articolo sembrerebbe che chi lo ha scritto abbia fatto un lavoro certosino nel recuperare dati e quant’altro, come mai allora gli oltre 250 suicidi per presunto Mobbing denunciati e calcolati negli ultimi cinque anni dal Centro Studi dell’Unione Nazionale Arma Carabinieri (U.N.A.C.), non vengono menzionati? Eppure diversi convegni si sono tenuti in merito, tra cui anche quello Regionale organizzato dall’UNAC lo scorso 27 Settembre alla sperimentale del sughero di Tempio, dove appunto si denunciava il crescente aumento del fenomeno mobbing, sia all’interno dell’Arma dei Carabinieri, ma anche nei quadri degli altri corpi militari e di polizia a ordinamento civile. Ciò appare assai strano, forse noi militari siamo figli di un Dio minore? Oppure perché l’UNAC fino ad oggi ha mantenuto quella neutralità politica, che non permette strumentalizzazioni di fatti così delicati a solo fine elettorale ?
Quando asserisco, quasi a titolo di complimento, che è un sindacato come la “Cisl” a rappresentare il problema “mobbing”, non lo faccio perché sono simpatizzante o aderente a tale sodalizio, ma lo faccio perché ritengo che attualmente nel comparto difesa, manchi quella autonomia di rappresentanza sindacale forte e neutrale, che possa permettere, al contrario della attuale rappresentanza militare che risulta essere asservita e sostanzialmente inutile, a promulgare con attività concrete di spessore, iniziative utile a frenare il dilagare di questo fenomeno “TUTTO MILITARE” che di proposito, chissà per quale ragione, viene sottaciuta da tutti e mai evidenziato.
Paura ? ….di chi? ….di che cosa?
Credo, che nel leggere quell’articolo, ci si senta un po’ tutti legittimati a parlarne, ma quando a farlo e un’Associazione Nazionale di Carabinieri, con dati alla mano, tutto diventa più difficile e addirittura passibile di censura, come ultimamente quotidiani come “La Nuova Sardegna” e “L’unione Sarda” sistematicamente applicano. Credo che sia inutile qualsiasi altro commento. E’ chiaro che sulla stampa appare ciò che si vuole far sapere e spesso non è tutta la verità.
Segr. Reg. UNAC Sardegna – Resp. Div Legale Nazionale
Michele GARAU