Egitto, singolare interpretazione del Corano di due religiosi
della moschea al Azhar del Cairo. Polemiche in Parlamento
“La donna deve allattare l’uomo
per poterlo frequentare sul lavoro”
di ELENA DUSI
“La donna deve allattare l’uomo
per poterlo frequentare sul lavoro”
Donne islamiche in Egitto
PER risolvere il caso scabroso di due colleghi di sesso diverso che lavorano nella stessa stanza era apparsa impresa ardua agli esperti egiziani di diritto islamico. Che così hanno elaborato una fatwa piuttosto bizzarra. Alla donna in orario di lavoro è infatti concesso togliersi il velo, alzare la jallabia (il vestito che la copre dal collo alle caviglie), scoprirsi il seno e allattare il collega maschio. L’operazione, ripetuta 5 volte, è in grado di trasformare il compagno di lavoro in un membro della famiglia. Uno di quegli uomini che insieme a padri, fratelli e figli, può frequentare le donne a tu per tu e senza le restrizioni imposte dalle “regole del pudore”.
Pescando direttamente dalle tradizioni del Profeta, il capo della sezione “diritto islamico” della moschea al Azhar del Cairo – il punto di riferimento più autorevole dell’islam sunnita – ha emanato questa fatwa che ora è approdata in parlamento.
L’editto sull’allattamento degli adulti” ha mandato sulle furie i deputati dei Fratelli Musulmani. Il gruppo politico che si ispira ai principi dell’islam e che – pur essendo bandito dalla legge – è riuscito a mandare un’ottantina di rappresentanti in parlamento, annuncia che una norma simile “getterebbe i fedeli nel caos”. E probabilmente renderebbe assai difficile il lavoro negli uffici.
La fatwa emessa dall’Azhar e firmata dal capo-giurista Izzat Attia si basa su un resoconto della vita del Profeta. Uno dei suoi ex schiavi, divenuto libero, aveva mantenuto l’abitudine di muoversi liberamente nella casa di Maometto anche dopo la pubertà. A una donna che se ne lamentava, il Profeta consigliò: “Allattalo, così diventerai tabù per lui, e il dissidio nei vostri cuori svanirà”. Dopo aver seguito il suo consiglio, la donna riferì che effettivamente ogni discordia nella casa era svanita.
Attia forse si rendeva conto che riproporre un comportamento simile negli uffici del Cairo oggi avrebbe gettato scompiglio fra le stanze. Così ha cercato di mitigare il precetto suggerendo che l’allattamento poteva anche compiersi non direttamente dal seno della donna. Basta che lei porga al collega un bicchiere del suo latte per 5 volte perché l’operazione di “adozione” sia completata. I colleghi, diventati parenti stretti, non potrebbero avere relazioni sessuali senza cadere nel tabù dell’incesto.
La fatwa ha scatenato polemiche su tutti i giornali egiziani e non, sollevando una bagarre al parlamento del Cairo che mercoledì scorso ha discusso la norma. Mentre Attia ripeteva che allattare un uomo, anche adulto, per cinque volte esclude ogni possibilità di “relazione impura”, la fatwa è finita preda del più irriverente settimanale satirico del paese, al Dustur. Che avverte i suoi lettori: “Non vi stupite se, entrando in un ufficio pubblico, vi imbattete in un funzionario 50enne che prende il latte dalla sua collega”
(21 maggio 2007)