[bo] L’ira delle polisportive arriva in Comune
by il domani Friday, Jun. 30, 2006 at 7:11 PM mail:
L’ira delle polisportive arriva in Comune di Luca Molinari
Fumata nera. Nulla di fatto. Muro contro muro. Gli aggettivi e le figure retoriche si sprecano: ma quello di ieri per il mondo del volontariato bolognese è stato quello della grande delusione. Volontari e storici gestori di impianti che solo un mese fa hanno visto assegnare alla concorrenza quella che ormai sentivano come “casa loro” si sentono traditi da Palazzo D’Accursio.
Il cuore di quasi tutti batte a sinistra. Molti dichiarano con orgoglio di avere in tasca la tessera dei Ds. «Ma con Foschini era meglio», spiega il signor Nigro del Savena.
La rabbia dei gestori defenestrati è arrivata fino nell’anticamera del sindaco: in quattrocento, tra bambini e campioni italiani di sport cosiddetti minori, hanno invaso pacificamente Palazzo D’Accursio.
“In Italia calciopoli, a Bologna si uccide lo sport pulito”, “Cofferati ridacci le polisportive”. Poi il classico “Questo lo ha fatto Gaetano”, inalzato dai militanti de l’Altrainformazione passati dall’opposizione a Guazzaloca a quella a Cofferati.
Gli slogan sono anche peggio: “Oh sindaco affacciati alla finestra”, gridano due anziani signori sulle note di Affacciati alla finestra amore mio.
Lo show comincia in Piazza Nettuno con una gara di ginnastica ritmica a cui partecipa anche Camilla Bergonzoni, campionessa italiana di ginnastica: «Mi alleno alla sera e alla domenica mattina, questo fino ad ora era possibile perché a gestire l’impianto erano molti volontari, come farò quando dovremo fare i conti con un gestore che vuole dei soldi?».
La sua paura è quella di tutti: «Sarà anche come dice l’assessore Patullo che gli spazi restano nostri, ma dovremo contrattare con un privato che vuole fare soldi», fa eco Manuela Verardi, della Polisportiva Pontevecchio.
Verardi ha passato una vita a organizzare lo sport amatoriale bolognese. Con le giunte di sinistra ha sempre collaborato. Oggi si trova a capeggiare una fronda anti Cofferati: «Più che delusa sono allibita», sospira mentre sale le scale di Palazzo D’Accursio.
Nel mirino dei manifestanti finiscono un po’ tutti gli assessori della giunta Cofferati: Patullo, la tenutaria dello Sport responsabile dei bandi, Merola, già presidente del Savena e da cui molti si sentono abbandonati. Ma le critiche maggiori sono per il sindaco: «In campagna elettorale diceva che lo sport era tutto, che eravamo una risorsa, adesso ci ignora», incalza Verardi che alla richiesta di un incontro con il primo cittadino si è sentito rispondere da una segretaria che «deve prima vedere l’assessore, se l’incontro è negativo allora deve fare una domanda scritta per un appuntamento con il sindaco».
Chi invece ha scelto di scavalcare la burocrazia è stato Enzo Gandolfi, ex gestore dei campi Savena. L’anziano, che nella vita fa il professore di Fisica, si è piazzato davanti alla porta dell’ufficio del sindaco.
«Non me ne vado finché non mi riceve», ha spiegato a segretarie e vigili. Alla fine Cofferati ha ceduto. Dodici minuti di faccia a faccia e, racconta Gandolfi, «un nulla di fatto».
!questo l’ha fatto Cofferati
by altro Friday, Jun. 30, 2006 at 7:28 PM mail:
BUFERA SUGLI IMPIANTI SPORTIVI
La protesta. In 400 al sit in organizzato da Pontevecchio, Atc Dozza e gli altri gestori sconfitti nelle gare dei i bandi comunali. Manuela Verardi: «In vita mia non avrei mai pensato di dover fare questo»
L’ira delle polisportive arriva in Comune
Luca Molinari
Fumata nera. Nulla di fatto.
Muro contro muro. Gli aggettivi e le figure retoriche si sprecano: ma quello di ieri per il mondo del volontariato bolognese
è stato quello della grande delusione. Volontari e storici gestori di impianti che solo un mese fa hanno visto assegnare alla concorrenza quella che ormai sentivano come “casa loro”
si sentono traditi da Palazzo D’Accursio.
Il cuore di quasi tutti batte a sinistra. Molti dichiarano con orgoglio di avere in tasca la tessera dei Ds. «Ma con Foschini era meglio»,
spiega il signor Nigro del Savena.
La rabbia dei gestori defenestrati è arrivata fino nell’anticamera del sindaco: in quattrocento, tra bambini e campioni italiani
di sport cosiddetti minori, hanno invaso pacificamente
Palazzo D’Accursio.
“In Italia calciopoli, a Bologna si uccide lo sport pulito”, “Cofferati ridacci le polisportive”. Poi il classico “Questo lo ha fatto Gaetano”, inalzato dai militanti de l’Altrainformazione passati dall’opposizione
a Guazzaloca a quella a Cofferati.
Gli slogan sono anche peggio: “Oh sindaco affacciati alla finestra”, gridano due anziani signori sulle note di Affacciati alla finestra
amore mio.
Lo show comincia in Piazza Nettuno con una gara di ginnastica ritmica a cui partecipa anche Camilla Bergonzoni, campionessa
italiana di ginnastica: «Mi alleno alla sera e alla domenica mattina, questo fino ad ora era possibile perché a gestire l’impianto
erano molti volontari, come farò quando dovremo fare i conti con un gestore che vuole dei soldi?».
La sua paura è quella di tutti: «Sarà anche come dice l’assessore Patullo che gli spazi restano nostri, ma dovremo contrattare con
un privato che vuole fare soldi», fa eco Manuela Verardi,
della Polisportiva Pontevecchio.
Verardi ha passato una vita a organizzare lo sport amatoriale
bolognese. Con le giunte di sinistra ha sempre collaborato. Oggi si
trova a capeggiare una fronda anti Cofferati: «Più che delusa sono allibita», sospira mentre sale le scale di Palazzo D’Accursio.
Nel mirino dei manifestanti finiscono un po’ tutti gli assessori della giunta Cofferati: Patullo, la tenutaria dello Sport responsabile
dei bandi, Merola, già presidente del Savena e da cui molti si sentono abbandonati. Ma le critiche maggiori sono per il
sindaco: «In campagna elettorale diceva che lo sport era tutto, che eravamo una risorsa, adesso ci ignora», incalza Verardi
che alla richiesta di un incontro con il primo cittadino si è sentito rispondere da una segretaria che «deve prima vedere l’assessore,
se l’incontro è negativo allora deve fare una domanda scritta per un appuntamento con il sindaco».
Chi invece ha scelto di scavalcare la burocrazia è stato Enzo Gandolfi, ex gestore dei campi Savena. L’anziano, che nella vita fa
il professore di Fisica, si è piazzato davanti alla porta dell’ufficio del sindaco.
«Non me ne vado finché non mi riceve», ha spiegato a segretarie e vigili. Alla fine Cofferati ha ceduto. Dodici minuti di faccia a
faccia e, racconta Gandolfi, «un nulla di fatto».