Pedoporno, giudice incastrato da uno smanettone
Finisce con la galera l’odissea di un magistrato americano incastrato dopo che un hacker era entrato nel suo PC individuando immagini pornografiche di minori
Los Angeles (USA) – Ha strabuzzato gli occhi e si è accasciato al suolo Ronald C. Kline, ex giudice della Corte Superiore della Contea di Orange, California, mentre il “collega” della Corte distrettuale Consuelo B. Marshall pronunciava questo martedì la sentenza della sua condanna: 27 mesi da scontare in una prigione federale per possesso di materiale pedopornografico.
Secondo quanto scrive The Orange County Register, il sessantaseienne ex-alto magistrato si è prima scusato e poi è collassato al suolo, richiedendo l’intervento del personale medico per monitorarne le condizioni di salute. L’uomo non ha retto all’emozione della fase conclusiva della sua avventura legale, cominciata con l’intrusione di uno smanettone sul PC di sua proprietà.
Nel lontano 2001, l’hacker canadese Brad Willman era solito passare le notti insonni a carpire risorse e informazioni dai sistemi connessi in rete, finché non si è imbattuto in qualcosa che non si aspettava di trovare. Oltre ad un gran quantitativo di immagini di minori con contenuti sessuali espliciti, sul computer attraverso cui si risalirà poi al giudice, venne rinvenuto persino un diario con annotate le fantasie pederastiche di Kline.
William, incurante del fatto che lo scottante materiale fosse stato ottenuto con metodi illegali, ha consegnato tutte le informazioni di cui era venuto in possesso ad una organizzazione anti-pedofilia, che ha poi provveduto ad inviarla alla polizia investigativa di Irvine, città di residenza del giudice. Ulteriori controlli hanno rinvenuto nuovo materiale della medesima risma, e nel gennaio del 2002 è stato istruito anche un caso per molestie sessuali basato sulla testimonianza di un uomo che ha denunciato l’abuso subito da Kline nel 1979, quando lui aveva 14 anni.
Per più di cinque anni Ronald Kline ha lottato per cercare di mitigare la propria posizione in diversi procedimenti: gli è andata bene nel caso aperto per molestie nella Contea di Orange, in California, ma questa volta l’accusa di possesso di materiale pedopornografico ha avuto la meglio.
L’Assistente Procuratore Gregory W. Staples, che per Kline aveva chiesto la condanna a 33 mesi di galera, aveva ammonito la corte che “punire l’imputato con una qualsiasi pena diversa da un lungo periodo di detenzione sarebbe il segnale che il nostro sistema giudiziario tratta con favore i propri membri”.
Alfonso Maruccia