Pronto il dispositivo che acceca le cam
Ne parlano da anni ma ora gli scienziati del GaTech hanno realizzato un prototipo funzionante del dispositivo che acceca i sensori CCD di videofonini, telecamere e macchine fotografiche. Per evitare scatti indiscreti
Atlanta (USA) – Gli scienziati del GaTech hanno finalmente realizzato un prototipo funzionante del dispositivo che acceca i CCD, bloccando il funzionamento di fotocamere e videocamere digitali.
L’apparecchio, nato da un progetto di ricerca del 2005, sarà presto venduto come sistema di sicurezza per neutralizzare gli scatti indiscreti in qualsiasi ambiente: dalle stanze dei palazzi governativi, dove il sistema potrebbe bloccare eventuali azioni di spionaggio, fino alle sale cinematografiche, per contrastare il fenomeno della pirateria multimediale e del bootlegging.
Il funzionamento dell’apparecchio è piuttosto semplice: questo tipo di tecnologia è in grado di rilevare la presenza di una cam digitale e proiettare su di essa un raggio di luce in grado di abbagliarne la lente. La gittata del sensore che localizza le lenti è piuttosto limitata ed arriva fino a circa 10 metri di distanza. Tuttavia, come sottolinea il responsabile Gregory Abowd, “stiamo parlando di un prototipo”.
Abowd è convinto che il sistema “verrà sviluppato e migliorato ulteriormente prima del lancio commerciale, così da permettere ai nostri clienti di rendere sicura un’area piuttosto ampia”. In questo modo, Abowd spera di raggiungere l’obiettivo dell’intero progetto: costruire un infallibile apparato antipirateria.
In base alle previsioni degli esperti del GaTech, il valore di mercato di un dispositivo in grado di annullare l’attività dei bootlegger è pressoché incalcolabile. “Dobbiamo essere sicuri che il metodo per intercettare le lenti delle telecamere”, spiega il ricercatore Jay Summet, “non sbagli praticamente mai”. L’intero sistema si basa sulla riflettività delle lenti: c’è quindi il rischio che il sistema possa scambiare un orecchino particolarmente riflettente per una lente fotografica.
I bootlegger, armati di telecamera digitale e velocissimi nel trasferire un’anteprima cinematografica direttamente su Internet, “sono tra le cause che danneggiano l’industria cinematografica per circa tre miliardi di dollari all’anno”, sostiene lo scienziato James Clawson. Qualora la tecnologia anti-telecamera riuscisse ad essere infallibile, i grandi marchi del cinema potrebbero decidere d’introdurre l’apparecchio in qualsiasi sala cinematografica: un giro d’affari, dice Clawson, veramente esorbitante.
“L’analisi al computer dei segnali video”, conclude Summet, “è la chiave per ottenere ottimi risultati nella tecnologia di neutralizzazione dei sensori CCD ed evitare falsi positivi”: l’occhio che scruterà le sale cinematografiche, secondo Summet, dovrà contare su un’ampia potenza di calcolo ed un’ottima interfaccia software, tuttora in fase di sviluppo.
Il più grande problema dell’accecatelecamere, conosciuto gergalmente come CCD scrambler, è che non ha alcuna efficacia con i dispositivi analogici: macchine fotografiche di vecchia generazione e telecamere analogiche. Il funzionamento di questi apparecchi, sprovvisti di CCD, non può essere oscurato né tantomeno intercettato. L’invenzione del GaTech costringerà i pirati ad un “ritorno all’analogico”?