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BO-LAND OF THE LIVING DEAD: L'esorcismo di Anneliese
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BO-LAND OF THE LIVING DEAD

pubblicato il Apr 14, 01:14 PM
L'esorcismo di Anneliese

da malpertius
giovedì 5 aprile 2007
L’ESORCISMO DI ANNELIESE

La tragedia prende il via nel 1968 quando l’allora sedicenne Anneliese Michel comincia a soffrire di attacchi di epilessia, correttamente diagnosticata dalla Psychiatric Clinic Würzburg. Purtroppo nessuno si occupa dei feroci periodi di depressione che seguono ogni attacco: la giovane passa un lungo periodo in ospedale e torna a frequentare la scuola solo nell’autunno del 1970 ma, causa anche una severa istruzione religiosa, si convince lentamente di essere posseduta.

Anneliese inizia a vedere volti demoniaci durante le sue preghiere quotidiane; seguono a ruota voci diaboliche che la perseguitano urlandole che brucerà all’Inferno.
Gli psicologi consultati non riescono ad approdare a nulla e per tre anni la ragazza vive un calvario quotidiano alternando sprazzi di vita “normale” a momenti di sofferenza e disagio psichico, assumendo farmaci psicotropi molto potenti.

Nel 1973 i genitori consultano alcuni Pastori per richiedere un esorcismo che viene sempre e comunque rifiutato: le prove della possessione (Infestatio) richieste per permettere un rituale di esorcismo sono molteplici e quasi impossibili da documentare con serietà e completezza (avversione ai simboli religiosi, poteri e comportamenti soprannaturali, il parlare in lingue sconosciute al soggetto…).

Nel frattempo le cose si aggravano e durante tutto il 1974 la povera ragazza assume comportamenti profondamente patologici: dorme sul pavimento, mangia insetti, beve la sua urina, distrugge dipinti a tema religioso, si lacera i vestiti, digiuna, morde i parenti e si automutila.

Nel settembre 1975 il vescovo di Würzburg, dopo attento esame, assegna ai pastori Arnold Renz ed Ernst Alt l’ordine di iniziare un Grande Esorcismo sulla ragazza secondo il Rituale Romano. Diversi “demoni” si manifestano nella posseduta (Lucifero, Giuda, Caino, Hitler fra i “maggiori”) durante le sedute di esorcismo che spaziano in un lungo periodo di tempo, da settembre al luglio dell’anno seguente, il 1976.

Anneliese subisce fino a due rituali alla settimana durante i quali deve essere tenuta ferma da parecchi uomini adulti ma trova anche il modo di vivere sprazzi di vita normale (esami scolastici, messe in chiesa…) in una drammatica altalena psicofisica.
Mesi e mesi di interminabili litanie e preghiere, monotone e ripetitive.
Le ginocchia distrutte dalla ripetute genuflessioni.
Digiuno continuo.
Non ci sono levitazioni, statuine di demoni o pappe di piselli.
Non è un film. E quindi, come spesso accade nella vita vera che non copia Hollywood, non c’è lieto fine.

Anneliese muore il primo luglio 1976, a 23 anni. Aveva continuato a seguire i rituali fino all’ultimo giorno, un centinaio di genuflessioni.
I genitori e i preti l’avevano forzata al rituale anche se ormai pesava poco più di trenta chili e afflitta da una grave polmonite. Le sue ultime frasi, registrate su nastro, sono state una richiesta di assoluzione e un “Mamma, ho paura” rivolto alla madre.
L’epilogo non riporta certo in vita la ragazza: vi è un processo in tribunale e i due preti più i familiari vengono condannati per omicidio dovuto a omissione di soccorso e negligenza: sarebbe stato sufficiente nutrire la paziente via flebo per permetterle di resistere al duro rituale e continuare a vivere.
Sei mesi di carcere con la condizionale, questo il prezzo della vita di Anneliese.

Negli anni seguenti una Commissione dei vescovi giudicò la ragazza come “non posseduta” ma la poveretta dovette subire ulteriori pene: il cadavere venne riesumato per mostrarne la decomposizione in quanto molti la consideravano ormai miracolata e in grado di sconfiggere anche le normali leggi di decomposizione.
Vi è un continuo pellegrinaggio di gente armata di rosario e fede alla tomba di Anneliese.
Esiste anche un libro sull’argomento: The Exorcism of Anneliese Michel di Felicitas D. Goodman (Garden City, NY: Doubleday and Company, 1981).
La commissione dei vescovi chiese esplicitamente al Vaticano di abolire la pratica dell’esorcismo ma la Santa Sede si limitò a rispondere con una nuova versione del rituale, la De exorcismis et supplicationibus quibusdam, nel 1999.

Anneliese Michel, 1952-1976 R.I.P.

Ho sempre cercato di stare molto attento alle immagini che posto su Malpertuis e non posso sbattere in faccia al lettore la visione forzata di alcune foto che ritengo seriamente disturbanti, opto quindi per fornirvi semplicemente i link a queste immagini, riguardanti alcuni degli ultimi giorni di vita della ragazza, invitandovi a riflettere sugli enormi danni che Religione e Fede possono fare quando invadono determinati campi e aspetti della nostra vita.
La differenza fra i suoi ultimi giorni e la ragazza che sorride dalle foto sopra è brutale.
Vi prego di riflettere prima di visionare le foto in quanto si tratta di materiale non adatto a tutti.

DURANTE UN ESORCISMO

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Pubblicato da Elvezio Sciallis a 13.30 Link a questo post

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