Deprecated: Function set_magic_quotes_runtime() is deprecated in /var/www/vhosts/zombi.indivia.net/htdocs/bologna/textpattern/lib/txplib_db.php on line 14
BO-LAND OF THE LIVING DEAD: Bush: guerra contro New Orleans
Internazionale | Idiozie | Spazi | Preti | Bologna | News Digitali | Foto | Audio | MAPPA | Mail
BO-LAND OF THE LIVING DEAD

pubblicato il Sep 7, 08:05 AM
Bush: guerra contro New Orleans

Bush: guerra contro New Orleans La Casabianca dichiara guerra agli alluvionati;la protezione civile taglia linee telefoniche della città per evitare la diffusione di notizie scomode.

Bush: guerra contro New Orleans
La Casabianca dichiara guerra agli alluvionati;la protezione civile taglia linee telefoniche della città per evitare la diffusione di notizie scomode.

NEW ORLEANS – «La Fema è venuta ed ha tagliato le linee telefoniche d’emergenza»: l’accusa viene da Aaron Broussard, presidente di una parrocchia protestante a New Orleans. Broussard ha aggiunto di aver dovuto chiamare lo sceriffo per riconnettere le linee, e lo sceriffo ha lasciato un corpo di guardia armato perché la Fema non tagliasse di nuovo le comunicazioni. La Fema è la protezione civile USA, ma evidentemente stava «proteggendo» la Casa Bianca dal flusso di notizie tragiche. Usando mezzi militari avanzati: le tecnologie di «information blockade» messe già in atto dal Pentagono in un tentativo (fallito) di golpe contro il venezuelano Chavez nell’aprile 2002. Navi USA al largo, allora, disturbarono ogni comunicazione anche radio; persino sulle frequenze dei radiotaxi di Caracas. La sola risposta che Bush sa dare alla più grande sciagura della storia è di tipo bellico. Manda soldati a «fare ordine». Con le inevitabili sbavature di cui l’esercito peggiore della Terra si è già distinto in Iraq. Nella prima azione, sono stati uccisi dai soldati americani a New Orleans cinque lavoratori a contratto del governo che stavano andando a riparare la diga distrutta. Erano armati per la loro sicurezza, e sono stati scambiati per saccheggiatori. A proposito di quella diga: il Genio militare aveva chiesto anni fa nuovi fondi per la manutenzione dell’argine e delle stazioni di pompaggio. La Casa Bianca aveva risposto tagliando i fondi al corpo genieri di New Orleans di 71 milioni di dollari, il 44 % del budget. Qualcuno comincia a notare che, mentre lima i soldi a casa, Bush continua a mandare 3 miliardi di dollari l’anno ad Israele; con questa cifra Sharon sta costruendo non una diga necessaria, ma il «muro della vergogna» su terre palestinesi: Ma vuole di più: deve pagare (con soldi USA) da 200 a 400 mila dollari ad ogni famiglia di fanatici coloni che hanno dovuto lasciare gli insediamenti a Gaza. I poveri negri di New Orleans non avranno nemmeno lontanamente un simile aiuto a fondo perduto. Oltre ai « bisogni» di Israele, gli americani ora dovranno pagare la ricostruzione della loro città : almeno 25 miliardi di dollari e forse 40. La città è uno dei maggiori porti USA, il traffico di materiali poveri (soprattutto granaglie) avveniva lungo il corso del Mississippi arrivando a New York dove veniva imbarcato sui cargo oceanici . Ora questa via economica è chiusa – la Cargill, la più potente delle «sorelle del grano», ha dovuto interrompere i trasporti – e non ci sono vie alternative. Oltre i morti, che possono essere «decine di migliaia», c’è lo spettro della disoccupazione di massa, in un Paese che non ha reti di salvataggio per i senza-lavoro. Una crisi economica di grandi proporzioni sta nascendo dal disastro: tutto per aver risparmiato 71 milioni di dollari. La guerra in Iraq è costata finora 200 miliardi di dollari. Aspettiamoci, oltre al rincaro del greggio, anche quello dei cereali. Ma c’è chi ci guadagna. La Halliburton (ovvio) ha ricevuto l’incarico di provvedere a ricostruire New Orleans; le azioni di tutte le petrolifere sono schizzate in alto, perché lucrano sul rincaro della benzina dopo l’alluvione. Il Congresso, sordo ad ogni richiamo, sta votando la legge fiscale, che toglierà allo Stato 1,5 miliardi di dollari la settimana di imposte sui terreni, per metterli nelle tasche dei ricchi: va premiata l’iniziativa privata, ragazzi. E il governo dovrà ricostituire le scorte strategiche col petrolio a 70 e presto a 100 dollari a barile. E restano ancora tre mesi della stagione di uragani. Ma i ricchi avranno il denaro per comprare a prezzi stracciati nuovi terreni nella «ricostruita» New Orleans dai proprietari alluvionati e disperati. Intanto corrono voci di un ammutinamento fra la truppa USA in Iraq. I soldati della Louisiana vogliono essere rimandati a casa; non hanno notizie dei familiari. Se è vero, finalmente i G-men hanno capito qual è la guerra giusta.