COMUNICATO STAMPA
CONTRO LO SGOMBERO DEL LUNGO RENO
Questa mattina decine di lavoratrici e lavoratori rumeni che abitano le rive del Lungo Reno, con il sostegno del Coordinamento Migranti e di compagne e compagni delle associazioni e del movimento di Bologna, hanno lavorato a lungo per ripulire le rive del fiume dai rifiuti. Hanno lavorato per rimuovere quello che rischia di essere il pretesto per un nuovo sgombero, le condizioni insalubri del luogo, ma anche per comunicare la necessità di una soluzione che restituisca alle decine di uomini, donne e bambini che sono costretti ad abitarlo una condizione di vita dignitosa.
Anche le baracche del Lungo Reno portano il segno della legge Bossi-Fini e della clandestinizzazione che essa produce, fornendo ai cantieri edili cittadini manodopera in nero a basso costo e precludendo ai lavoratori e alle lavoratrici migranti la possibilità di realizzare in questo paese i progetti di una vita migliore. La soluzione non può essere lo sgombero, radere al suolo le baracche condannando quelli che le abitano alla detenzione nel centro di permanenza temporanea di via Mattei e all’espulsione.
La risposta che la Giunta di Bologna deciderà di dare non sarà solo il segno di un intervento di carattere sociale, che pure è necessario, ma una presa di posizione politica rispetto a una legge, la Bossi-Fini, che attraverso lo sfruttamento e l’impoverimento dei lavoratori e delle lavoratrici migranti produce lo sfruttamento e l’impoverimento di tutti.
COORDINAMENTO MIGRANTI BOLOGNA E PROVINCIA