il 25 settembre 1943 l’aviazione statunitense (usaaf) bombardo’ il centro storico di bologna.
il risultato fu una strage tra la popolazione civile, una strage di 1000 morti.
non c’erano obiettivi militari che ‘giustificassero’ quel massacro.
nei primi anni del dopoguerra fu impossibile dimenticare, ma l’ideologia fin da subito attenuo’ le tinte della memoria.
a destra si temeva di passare per antiamericani, a sinistra per
filofascisti.
poi il pudore prevalse in citta’ come in una donna stuprata che vuole dimenticare.
a cinquant’anni dal massacro apparve un libro commemorativo con foto piene di macerie e nelle sue 200 pagine la nazionalita’ dei massacratori appariva solo due volte, in piccolo, criptata dalla sigla militare della loro aviazione (usaf, appunto).
il ricordo si spegne anno per anno, col morire delle voci e dei corpi di chi pote’ vedere coi suoi occhi, chi per rintracciare i resti di una persona cara, chi perche dovette attraversare il centro di bologna subito dopo quel giorno, in uno slalom infernale, tra cadaveri e macerie.
non so, questa mattina, quanti giornali, magari nelle pagine locali, abbiano ricordato l’episodio.
faccio un’ipotesi: nessuno.
una citta’ rischia di dimenticare la sua storia, quando futuro e passato si rimescolano, nei colori del nulla.
alberto
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