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BO-LAND OF THE LIVING DEAD: IL NEONAZISMO AMERICANO
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BO-LAND OF THE LIVING DEAD

pubblicato il Oct 12, 06:07 PM
IL NEONAZISMO AMERICANO

La richiesta di pena sospesa perché guarito ha riportato alla ribalta la vicenda del “folle” autore dell’attentato contro Ronald Reagan che nell’autunno del 1981 poteva rovesciare le sorti del mondo (anche se noi siamo convinti che la pressione militare Usa sotto la guida del presidente ultrareazionario ha soltanto accelerato l’implosione del sistema sovietico).
Quello che non ha ricordato la stampa è che Hickley oltre a essere maniacalmente innamorato di Jodie Foster era anche un militante neonazista. Ci sembra il caso di ripercorrere le recenti vicende del neonazismo americano.

di Ugo Maria Tassinari – Information Guerrilla

Un alto tasso di litigiosità e un accanito spirito di scissione caratterizzano l’intera area neonazi-fascista, fenomeno comune alla realtà europea e che trova spiegazione nella “sindrome del cervo”, tipica delle comunità prevalentemente maschili ad alto tasso d’aggressività . Negli anni ’60 gli sparuti gruppetti neonazisti sono resi popolari da un’intervista per Playboy che mette di fronte il leader del Partito Nazista Americano (ANP), George Lincoln Rockwell e il negro Alex Haley, autore dell’Autobiografia di Malcom X e poi di Radici. Sono considerati più pittoreschi che pericolosi ma a uccidere il Führer americano è un ex seguace risentito. Come è nazista uno dei primi omicidi di massa. Freddie Cowan è un ex GI, gran lavoratore e sollevatore pesi dilettante, fissato con Hitler. Ubriaco, uccide un cucciolo perché è nero. Sfascia la tv del bar quando parla un’ebrea. Colleziona armi e cimeli nazisti, gira con elmetti tedeschi, pretende di essere una SS, su un libro scrive “Non c’è niente di peggio di essere negri ed ebrei tranne la polizia che li protegge”, minaccia col fucile un vicino che dà un appuntamento a un nero. Eppure la gente si meraviglia il giorno di San Valentino del 1977 quando spara a 10 persone ammazzandone 6. Alle 7.45 si reca alla compagnia di trasporti dove lavora, armi in mano, in cerca del supervisore ebreo che lo ha sospeso. Strada facendo, tra ingresso e caffetteria, ammazza 3 dipendenti neri e un indiano dalla pelle scura. Il suo bersaglio lo vede arrivare e si nasconde sotto il tavolo di un altro ufficio. Dopo 10 minuti arriva un poliziotto. Cowan lo uccide e ne ferisce altri tre. A ora di pranzo, circondato da 300 agenti, impazzito, chiama il quartier generale della polizia di La Rochelle e chiede un’insalata di patate: “A questo punto non vado a far male a nessuno. Quando ho fame divento molto cattivo”. Due ore dopo s’ammazza.

Nel 1967 Matthias Kohel subentra al defunto Rockwell e trasforma l’ANP nel Partito Nazional-Socialista del Popolo Bianco (NSWPP), dando il via a un vorticoso succedersi di sigle, scissioni e scontri violenti. Nel 1970 Frank Collin fonda il Partito Nazional-Socialista d’America (NSPA). Tra i suoi adepti c’è Gary Rex Lauck, che ben presto formerà il NSDAP-AO. Sconvolto dalla scoperta che il capo è figlio di un sopravvissuto dei lager, Lauck comincia a controllarlo con altri due camerati e raccoglie prove fotografiche che è un omosessuale molestatore di bambini. Quando Collin-Cohen è condannato a 7 anni per pedofilia, un transfuga del NSWPP, Harold Covington[i] ne prende il controllo ma il gruppo si dissolve in pochi anni. Intanto Kohel ha ribattezzato nel 1982 L’Ordine Nuovo il vecchio NSWPP. Così nel 1994 la nuova formazione di Covington, che si è trasferito dal Nord Carolina a Seattle, può adottare la sigla storica. Il sito Web promuove il Nazionalsocialismo come “visione del mondo del popolo bianco” e diffonde I dieci principi base. Si esalta la purezza razziale ariana ma il leader è ripetutamente denunciato dai rivali come “ebreo” e informatore del BATF. Affronta numerose rogne giudiziarie che interrompono un trend positivo (tra il 1997 e il 1998 i capitoli raddoppiano, da 11 a 22) : è costretto alla fuga dal Nord Carolina dopo la condanna per aver diffamato un dirigente di NA[ii] e perde il controllo della sigla perché il vecchio titolare, Kohel, ne registra il copyright per la Fondazione Rockwell.

Una realtà separata nel composto sottobosco è l’NSDAP/AO (omonimo dell’hi­tleriano Partito nazionalsocialista dei lavoratori te­de­schi/Organizzazione estera) che per prendere le distanze dal contingente attivismo politico ottiene il riconoscimento di associazione straniera. Il fondatore è Lauck, residente a Lincoln nel Nebraska, specializzato nella produzione di testi “negazionisti”, protagonista di visite lampo in Germania (dove la diffusione di queste tesi è un reato) accompagnate dall’invio di tonnellate di ma­teriale razzista e antisemita: “gli ebrei sono topi da avvelenare … oc­corre costruire lager af­finché la menzogna di Auschwitz diventi realtà ... liquidando prima turchi e negri, comunisti e liberali e tutti coloro che predicano la mescolanza razziale [e] preparare il fatidico giorno X in cui ro­vesceremo i sistemi costituiti per istituire un Nuovo Ordine su base razziale in tutto il mondo ariano”. Figlio di un ingegnere docente all’università di Lincoln e di una fondamentalista venditrice di prodotti Avon, è un gigante sulla cinquantina, alto due metri e pesante più di un quintale. Grassoccio, occhiali di metallo e baffi, fa di tutto somigliare a Hitler. Educato severamente, alle 20 a letto, in parrocchia scopre la sua germanicità : un pa­store gli fa leggere a 13 anni il Mein Kampf. Si appassiona al nazismo e alle armi. A scuola balbetta ma camuffa il di­fetto simulando l’accento tedesco. Non si è mai sporcato le mani sul terreno squadristico anche se nel 1978 è stato arrestato per aver sparato al fratello che si era defilato. La distribuzione del materiale avviene sotto la co­pertura di una società di consulenza che ra­strella fi­nanziamenti politici. L’NSDAP/AO, che ha in­viato una brigata in Croazia, si finanzia stampando il Mein Kampf, opera all’indice in Germania. La fanzine NS-Kampfruf è edita in dieci lingue: la versione tedesca vende 20mila copie. Lauck diffonde anche un manuale Us army-top secret sulla costruzione di ordigni esplo­sivi. E poi gadget, video e CD. Il 95 % della propaganda nazi­sta in Germania è sua. Dieci volonta­ri lavorano alla distribuzione clandestina. E’ arrestato nel marzo 1995 in Danimarca per reati inesistenti nel paese. In udienza si esibisce in commenti agghiaccianti: “Gli Ebrei sono stati trattati troppo bene nei campi di concentramento”. La Germania (che già gli aveva vietato l’accesso nel 1974 per una commemorazione di Hitler e lo aveva più volte arrestato ed espulso) ottiene l’estradizione per istigazione all’odio razziale e partecipazione ad attività terro­ri­stiche. E’ condannato nell’agosto 1996 a quattro anni di carcere. Al ritorno negli Stati Uniti, nel marzo 1999, è subito arrestato. Chiedendo il porto d’armi non ha dichiarato la condanna riportata all’estero.

In un ambiente frantumato riesce ad assurgere al rango di piccolo leader finanche il nipote di un ebreo, Andy Greenbaum, che si presenta come Davis Wolfgang Hawke. A tradirlo è il fallimento di una iniziativa velleitaria. Promuove per il 7 agosto 1999 una marcia su Washington che mobilita centinaia di controdimostranti e 2500 poliziotti che mettono in quarantena 12 isolati. Quando si presentano in quattro, il capo della polizia –

terrorizzato di dover giustificare uno sperpero milionario (in dollari) ai tartassati elettori – minaccia di chiedergli i danni. Un cronista della Washington Post va a intervistare la madre. “E’ un pollo – spiega la donna – mi dispiace dire questo di mio figlio, ma è un pollo”. Ad attrarre l’attenzione dei mastini dello SPLC non è il giudizio, spietato ma legittimo, ma il cognome: Greenbaum. Loro smascherano il “pollo”, i duri e puri lo mettono in croce, come “nazista per hobby”. Il giovanotto prova a buttarla sul complotto – “I media ebraici ci percepiscono come un pericolo serio”[iii] – ma i suoi Cavalieri della Libertà (KOF), eredi del Partito Nazionalista Americano, sono ridicolizzati come Cavalieri kosher. Hawke è ossessivo nel disgusto per i genitori e l’ambiente familiare. Campioncino di scacchi, astuto organizzatore, esagera i successi: si attribuisce 1000 militanti anche se ne ha tra 100 e 150 (comunque molti per una realtà studentesca). Deve le sue fortune a un sapiente uso del web: il gruppo è nato in un suburbio a maggioranza ebrea di Westwood in Massachusetts, nel 1996, con una ventina di membri e per un paio di anni non esce in pubblico. La sua difesa è infame: la madre l’ha fatto con un tedesco, il marito di lei, figlio di un ebreo, è solo un patrigno. La donna lo smentisce sdegnata. Ma che cosa spinge un bravo studente, con alla spalle una sana famiglia, a rinnegare il proprio sangue, a colpi di SS (Servizio di Sicurezza) e di Ministero dell’Unità Razziale? L’estremismo verbale – i killer di Jaspers vanno condannati per crudeltà contro gli animali, mia madre è una traditrice della razza – è la reazione alle violenze subite da ragazzino: lo picchiavano per i voti alti, lo sfottevano chiamandolo “giudìo”. La madre ne ignora le idee fin quando non legge la prima intervista sui giornali, che suscita la reazione sdegnata dei compagni di college: in 300 (su 900) tengono una veglia di preghiera.

Nel panorama degli epigoni americani del nazismo spicca la figura di Tom Metzger, partito dal tradizionale anticomunismo duro per approdare a una variante originale del terçerismo, che innesta sulle posizioni sociali della sinistra strasseriana un radicale razzismo biologico. Metzger si trasferisce nel 1961 dall’Indiana alla California e lavora a riparare tv per 30 anni. Tranquillo padre di famiglia, un solo matrimonio, sei figli (5 femmine). Nei primi anni ’60 milita nella JBS ma si allontana deluso: non si potevano criticare gli ebrei. Nel 1975 fonda in California i KKKK, la frazione di Duke. Da Gran Dragone è ordinato ministro CI da Warner, leader della Nuova Crociata Cristiana. Già nel 1979 militarizza i seguaci, impegnandoli come vigilantes al confine, per impedire l’intrusione di messicani. Gli scontri si susseguono con polizia e contro-dimostranti. In una battaglia di strada a Oceanside, nella primavera 1980, restano 7 feriti a terra. Quando Duke esce Metzger si mette in proprio con i Cavalieri della California. Nello stesso anno la candidatura a sorpresa con i democratici per un seggio al parlamento statale finisce in un’umiliazione: gli elettori naturali inorridiscono davanti a un programma che prevede i cecchini a scuola a dare lezioni di tiro, mentre i seguaci distribuiscono manuali per la guerriglia. La sua microlobby, la WAPA (Associazione Politica dei Bianchi Americani) vivacchia: torna a candidarsi alle primarie democratiche per il Senato nel 1992, senza raggiungere il 3%. Nel 1983 dà vita a Resistenza Americana Bianca (e poi Ariana): il nome riprende la testata dell’organo del Klan, che diventa WAR. Recluta tra i bianchi poveri stremati dalla crisi, tentativo che ha avuto maggior fortuna in Europa. Nell’autobiografia megalomane – parla di sei tentativi di omicidio – racconterà della sua evoluzione da ministro di culto ad ateista, da estremista di destra a razzista. Mostra grande spregiudicatezza, organizzando meeting comuni, in Texas e in Florida, con i separatisti delle Nuove Pantere Nere. Oppure organizza trasferte in Giappone per confrontarsi sui problemi della razza (sulla West Coast il problema degli immigrati riguarda non solo i latinos ma anche i chinos). Realizza nel 1990 una rete informatica nazionale e produce una serie divulgativa tv su Razza e Ragione, 150 puntate di mezz’ora di luoghi comuni e paccottiglia pseudoscientifica. Agli skin californiani entrati in contatto con WAR dopo la segnalazione com­parsa sulla copertina di un di­sco degli Screwdriver, sono attribuiti due omicidi, a San José e a Reno. Ma Metzger sarà condannato per aver istigato il pe­staggio mortale – a colpi di mazza da baseball – di uno studente etiope, Mulugeta Seraw, da parte di una “ciurma” di Portland. E sta dignitosamente continuando a pagare – con il sequestro sistematico di una quota del suo reddito e degli incassi – un maxirisarcimento di 12 milioni e mezzo di dollari. Il referente nei rapporti con gli skin è John, nato nel 1967, leader dell’AYM (Movimento Ariano Giovanile) che ha promosso, con scarso successo nel suo college, un’Unione degli Studenti Bianchi. A istruire le teste pelate dell’Oregon era stato il vicepresidente di WAR, Dave Mazzella, che si assicura l’impunità testimoniando contro il capo. Confessa la preparazione di un attentato contro l’ADL e spiega cinicamente che organizzarne la violenza è l’unico modo di guadagnarsi il rispetto degli skin.

Il ruolo di padre putativo degli skin gli consente numerosi passaggi tv. Nel 1988, al Geraldo Rivera Show, il figlio insulta un attivista afro-americano e il conduttore si trova il naso sfasciato da una sedia volante. Nonostante l’eccentricità delle posizioni – diffuse in Europa ma isolate in America fino alla svolta di inizio secolo[iv] – Metzger è benvoluto per l’ecumenismo. Sia nelle videocassette sia nel primo bullettin board sono rappresentate tutte le personalità e le posizioni e così ricopre il ruolo di snodo tra i network nazionali e le ciurme giovanili. Attualmente è il più accesso sostenitore dei “lupi solitari”, variante radicale della resistenza senza capi. Il suo decalogo fa tesoro di anni di esperienze e di sconfitte giudiziarie: agire da soli, non lasciare prove, ridurre al minimo le azioni illegali, evitare di compiere furti e rapine, agire in silenzio e anonimamente, non rendersi riconoscibili con tatuaggi, capire che cos’è sacrificabile, non avvilirsi, se la razza deve morire occorre saper morire con dignità e, infine, non parlare con poliziotti e giudici. Quest’ultima è la regola d’ora: “CHIUNQUE STA IN UN AULA DEL GRAN JURY PIÙ DI 10 MINUTI DEVE ESSERE BUTTATO FUORI”. Metzger si vanta di averla applicata con rigore. E così in buona coscienza può, di fronte alla debacle personale di Alex Curtis, il giovane e brillante propagandista crollato nel passaggio all’azione, al tempo stesso esprimere solidarietà personale e liquidarlo: “E’ una buona lezione: questo è tutto quello che NON si deve fare. Se si fosse attenuto rigidamente alle regole del lupo solitario ora non sarebbe in galera”.

William “Dr.” Pierce è la figura di maggior rilievo della destra neonazi-fascista. Estraneo alle ossessioni religiose, sulla falsariga della sua popolarità , porta Alleanza Nazionale (NA) a scalzare gruppi storici come l’ANP o il NSWWP. L’autore dei Diari di Turner fornisce ai seguaci non solo idee ma anche indicazioni concrete. Nel 1997 scrive: “Dobbiamo separarci dai neri e dagli altri non-bianchi, e tenerci separati, non importa le conseguenze per realizzare ciò. Dobbiamo farlo non per odio ai neri ma perché non possiamo sopravvivere se rimaniamo frammisti e se permettiamo a ebrei e traditori di rimanere tra noi e ripetere le loro trame losche. Eventualmente dobbiamo cacciarli e liberarci di loro”. NA nasce da una costola della vecchia estrema destra, suprematista e anticomunista. Il nucleo originario si forma nel 1968 come Gioventù per Wallace (YFW), fondata da Carto per sostenere il governatore dell’Alabama nella corsa per la Casa Bianca. Il comitato elettorale si trasforma in Alleanza nazionale giovanile (NYA) per contrapporsi ai liberal nei campus. Nel 1970 vi aderisce questo ex professore di Fisica originario di Atlanta, che ha lasciato a 32 anni l’Università dell’Oregon per dirigere il trimestrale dell’ANP. Dopo l’omicidio di Rockwell National Socialist World è l’organo del NSWPP, che ha Pierce tra i dirigenti. NYA attira molti neonazi-fascisti[v] e Carto ne perde il controllo. Lo scontro tra il fondatore e Pierce – tra accuse di furto e campagne diffamatorie – finisce con la scissione. La frazione che fa capo al “dottore” si rigenera nel 1974: eliminato il limite giovanile, NA ridefinisce la catena editoriale ma le migliaia di pagine diffuse hanno fatto molto meno per la visibilità di NA dei best seller scritti sotto pseudonimo da Pierce.

Il gruppo compie un salto di qualità a metà anni ’80 . Nel novembre 1984, infatti, compra per 95mila dollari una fattoria di 346 acri in West Virginia, nei pressi di Mill Point e vi trasferisce il quartier generale prima allocato ad Arlington in Virginia. Secondo un militante di NA, Tom Martinez, informatore della polizia su SB, nello stesso mese Bob Mathews avrebbe versato un contributo di 50mila dollari. Per evitare di pagare le tasse Pierce si inventa una religione e ribattezza il complesso Chiesa della Comunità Cosmoteista. Due i principi teologici: la superiorità della razza bianca e la sua unità con la natura, un riciclaggio in salsa americana del misticismo ecologico del nazismo spiritualista. I mastini dell’IRS non abboccano e dopo un aspro braccio di ferro esentano solo 60 acri e gli edifici dediti esclusivamente al culto. Pierce ci riprova ma a negargli la qualifica di ente educational ci pensano neri ed ebrei, con gli affidavit dell’ADL e del NAACP. Pierce ha il pallino dell’intreccio tra affari e politica: nel 1986 compra 100 pacchetti di azioni AT&T, quota minima per presentare risoluzioni. E così per anni l’assemblea del colosso telefonico deve discutere la soppressione del programma pro-minoranze, proposta che prende al massimo l’8.6%. Ancora più scarso il consenso nel 1991 (il 4%) all’interruzione dei rapporti con Israele. Uguale esito ha il tentativo di guadagnarci sull’aiuto a un gruppo in disgrazia, la CTOC[vi]: il ricavo della speculazione immobiliare compiuta sarà devoluto ai querelanti aggirati dalla vendita fittizia. Nella seconda metà degli anni ’90 NA continua a crescere, in controtendenza con gli altri gruppi. Grazie a un’immagine sofisticata e a una leadership potente e rispettabile recluta nella middle class e Pierce può a giusta ragione vantare l’adesione di giudici e poliziotti. Non manca la fantasia nelle iniziative promozionali: dai banchetti affittati nei gun show alle Feste culturali Euro-Americane. Per l’ADL è il gruppo più pericoloso: è raddoppiato dal 1992, ha 35 cellule e 1500 membri, attivi in 30 Stati.

Pierce non è particolarmente carismatico né dinamico ma è ben educato, focalizzato, organizzato e soprattutto ossessionato dall’immagine del gruppo. Ha abilità intellettuali ma al tempo stesso è capace di imporre la disciplina e senso di reverenza: anche la moglie in pubblico lo chiama “dottore” e gli dà del lei. L’autocrazia è un punto di forza di NA. Lo stile di vita nel quartier generale è simile a quello delle sette totalizzanti: ai militanti non è permesso di guardare la televisione, nessuno ha un lavoro regolare, le mogli sono scelte sui cataloghi per corrispondenza[vii], il clima claustrofobico e il mancato accesso alle informazioni favoriscono le tendenze paranoiche. I dirigenti locali devono chiedere il permesso per dichiarazioni e comunicati: ma l’organizzazione cresce più sulla propaganda – caratterizzata da stile e contenuti duri – che sulla militanza. Il “dottore” è l’unico ad avere un quadro generale e il senso della direzione di marcia.

Il “dottore” è stato tra i primi e i più capaci a valorizzare Internet: immette in tempo reale i testi delle conversazioni radiofoniche settimanali e sollecita i militanti a partecipare attivamente ai forum, considerati terreno di caccia agli adepti, mentre il sito è indirizzato a mobilitare gli aderenti non a cercarne di nuovi. Quando il lavoro nei gruppi è bruciato per le ripetute violazioni della netiquette il leader reindirizza gli sforzi alle chat. NA vanta iscritti in Canada, in Sudafrica e in Europa: in Francia, Olanda, Russia, Scandinavia, Repubblica Ceca, Gran Bretagna e Germania. Coltiva relazioni amichevoli con il neofascista BNP (Partito Nazionale Britannico) e il filonazista NDP (Partito nazionaldemocratico di Germania). Nel febbraio 1997 Pierce partecipa a un meeting a Londra con John Tyndall. Nell’autunno 1998 è tra i relatori al IV Congresso della Gioventù Europea, che si tiene in Germania, dove torna a febbraio, per l’assise del NDP. La manifestazione si trasforma in una clamorosa battaglia di strada con polizia e antinazisti e finisce con 70 arresti. In primavera un dirigente tedesco, specializzato nel reclutamento giovanile, interviene alla conferenza biennale dei leader di NA, i cui partecipanti sono scelti personalmente da Pierce. Intanto il “dottore” ha partecipato a un meeting in Grecia, promosso da Alba Dorata con dirigenti neonazisti di una decina di paesi europei e del Sudafrica. NA è l’unico gruppo americano invitato.

Il sito web, ricco di testi in francese, tedesco, russo, portoghese e svedese, esalta la vocazione internazionalista. Forte di una grafica di qualità e di un motore di ricerca interno, vanta 12mila contatti giornalieri. Si può ovviamente scaricare i Diari di Turner[viii], testo che i militanti sono tenuti a leggere. I temi ideologici rispecchiano rigorosamente i contenuti del nazismo storico: determinismo biologico, organizzazione gerarchica, enfasi della volontà e del sacrificio, eugenetica, specifica opposizione al cristianesimo, religione semitica e primitiva. Se ce n’è per tutte le minoranze, è all’Ebreo come individuo generale – incarnazione del Male assoluto – che vanno attribuite le responsabilità di tutti i problemi dei bianchi. Pierce sa bene che la stragrande maggioranza degli Americani non trova accettabile il Nazionalsocialismo: evita quindi di usare il termine e si sforza di adattarne i contenuti all’immaginario e al lessico politico yankee. NA sostituisce così il concetto di spazio vitale, il lebensraum con gli “spazi di vita bianca”, di “aree di pulizia razziale sulla Terra” e sollecita la formazione di un forte governo centralizzato per contrastare l’irresistibile tendenza al declino dell’America: “Siamo diventati davvero troppo civilizzati – commenta alla radio il 15 agosto 2001 – e abbiamo dimenticato una delle regole fondamentali di Madre Natura: due differenti tipi di animali non possono occupare per sempre la medesima nicchia ecologica. Uno deve in fine portare l’altro all’estinzione. Dobbiamo impossessarci delle parti del pianeta che costituiscono un habitat appetibile per noi e dobbiamo a questo scopo essere pronti a uccidere, annichilire ciascuno e tutti i competitori”. Anche la composizione sociale e per classi di età è più articolata rispetto alla media delle organizzazioni suprematiste.

La percentuale di militanti coinvolti in attività clandestine o illegali è scarsa ma alcuni episodi sono significativi. A febbraio 1995 un membro del corpo d’élite di stanza a Fort Bragg, in North Carolina, la 82esima Divisione Aerotrasportata si impegna in attività aperte di reclutamento in un’area dove l’estrema destra è debole affittando un tabellone pubblicitario di fronte al cancello della base: “BASTA! COMINCIAMO A RIPRENDERCI L’AMERICA!” è il messaggio. A dicembre due commilitoni attivi skin ammazzano per motivi razziali una coppi di neri nei dintorni della base. Nell’aprile 1996 Larry Waine Shoemake si nasconde in un ristorante abbandonato di un quartiere nero di Jackson nel Mississipi con un piccolo arsenale e comincia a sparare all’impazzata sui passanti: ammazza una persona, ne ferisce sette e si toglie la vita. “Era cambiato – spiega la moglie – da quando un amico gli aveva prestato i Diari di Turner. Diceva sempre che quel libro gli aveva aperto gli occhi”. Era rimasto turbato da un discorso radiofonico di Pierce, pubblicato nella newsletter di NA: Separazione o annichilimento. Nella primavera del 1997 un incidente sul lavoro porta alla luce un’organizzazione clandestina di Cristiani bianchi radicata nel Sud, la Lega del Soldato Silenzioso. E’ una sera di aprile, a Orlando, in Florida. Un televenditore, Todd Vanbiber, ex musicista heavy metal di 28 anni, si fa scoppiare tra le mani, mettendole in collegamento, tre pipe-bomb. Nella cantina i poliziotti ne trovano altre quattordici pronte all’uso. Le schegge gli devastano la faccia. Non è un semplice soldato di strada: nel 1996 è stato invitato alla conferenza dei leader. Gli investigatori interrogano rapidamente i dirigenti della Florida ma non li coinvolgono nell’inchiesta. Tra manuali tecnici e materiali propagandistici la polizia scopre un carteggio sul semisconosciuto network[ix] e ne ricostruisce le vicende. La Lega è nata nel 1991: a dicembre “Mark Liner”, responsabile di team a Dallas spedisce una lettera di reclutamento, in cui parla di presenze in 8 Stati (e un anno dopo saranno già 12). Emergono rapporti stretti con i Klan, attività paramilitari in Kentucky, la raccomandazione di usare nomi in codice. Nel deposito cade un manuale operativo del gruppo con istruzioni per trasformare in automatiche armi legali, intercettare le forze dell’ordine, procurarsi equipaggiamenti militari, riciclare auto rubate o emettere falsi ordini bancari. Vanbiber, originario del Missouri, quando arriva in Florida nel 1993 è già affiliato. “Il titolo di Lupo Solitario – gli scrive Liner in una lettera di benvenuto – ti seguirà di Stato in Stato”. Dopo l’arresto Vanbiber, che rischia di perdere un occhio, si rifiuta di collaborare. Un compagno di cella racconta ai federali una sua confidenza: sarebbero serviti il 4 luglio per colpire obiettivi afro-americani. E’ lui stesso a smentirlo, quando sceglie la strada dell’accordo giudiziario: macché, li avremmo messi lungo le autostrade come diversivi per una “doppietta” in banca. Fa arrestare i complici – uno dei tre è anche iscritto a NA – e confessa tre colpi riusciti nell’ultimo anno, due a Tampa, uno in Connecticut. In quest’occasione, al ritorno, i due militanti si allungano in West Virginia per una chiacchierata con il “dottore”. Dopo due ore lasciano in dono mille dollari (e altri 700 per l’acquisto di libri). Anche se il leader esalta sistematicamente la violenza è chiaro a tutti che in caso di disavventure giudiziarie non devono aspettarsi sostegno finanziario o legale. Nell’estate 1999 è arrestato un militante dell’Alabama, Chris Scott Gilliam, che compra granate da un agente coperto. Progetta di inviare lettere bomba a Washington e organizzare gli omicidi del fondatore dello SPLC, l’avvocato Dees e del cecchino che ha ucciso Vicky Weaver. Ancora nel 2000 sono catturati, in distinte operazioni, militanti del gruppo che custodivano consistenti arsenali nel quartiere popolare di New York, Queens. Un reclutatore di Pittsburgh è prosciolto da un omicidio compiuto a casa sua, a febbraio, per aver agito in stato di legittima difesa. Michael Stehle aveva fatto fuoco contro due skin antirazzisti che erano entrati armati nell’abitazione per un regolamento di conti con un suo coinquilino. E in America il domicilio è sacro.

A giugno 2001, un militante dell’Illinois, è ucciso dalla polizia dopo un assedio di quattordici ore in una drogheria. Eric Hanson, condannato per minacce ad afro-americani e armi nel 1999, resiste all’arresto per porto illegale d’armi, tenta di fuggire in auto e si barrica in un negozio. In una prima sparatoria ferisce due ufficiali. All’alba del giorno dopo le teste di cuoio irrompono nel clocale e lo crivellano di colpi. Rimesso in libertà sulla parola nel maggio 2000, era stato segnalato a festival nazirock, l’Hammerfest del 2000 e la NordicFest del 2001, ma anche alla marcia antimmigrazione promossa da NA in Georgia, a marzo. Era stato congedato con onore dai marine nel 1997. Per i militanti è un martire, la sua è “una morte onorevole, coraggiosamente in battaglia”. L’epitaffio glielo scrive il “dottore”: era “quieto, sobrio, serio e decente”.

Alla fine del decennio NA si lancia nell’acquisizione di etichette discografiche del White Power, assicurandosi un eccellente veicolo di penetrazione negli ambienti giovanili turbolenti e poco ideologizzati (il 90% degli skin aderisce al movimento a partire dalla passione musicale) e una fonte di cash. Resistance Records è fondata nel 1993 dal capo di una banda rock canadese, Georges Burdi, leader locale del COTC. Il trasferimento a Detroit serve ad aggirare le più severe leggi canadesi ma alla fine l’incalzare della repressione costringe alla chiusura nel 1997 l’etichetta discografica, che l’anno prima ha registrato 300mila dollari di utili. La rileva proprio il vecchio Carto con un socio, Todd Blodgett, figlio di un parlamentare repubblicano e già addetto all’ufficio stampa del presidente Reagan. E’ il press agent, in rotta con Carto per disaccordi finanziari, a concludere la transizione che assicura il controllo a NA. Nel 1999 sono acquisite la svedese Nordland e quote di una compagnia tedesca. Oltre ad arricchire il catalogo, NA rilancia Resistance – che diffonde 5mila copie in carta patinata – come strumento di penetrazione politica nell’ambiente skin, affidando al leader di Cleveland, Erich Gliebe, il compito di “costruire il braccio musicale della rivoluzione Ariana”. E’ il figlio di un veterano tedesco della Wermacht, che ha portato la sua cellula al primo posto per numero di adesioni e ha dimostrato grandi capacità organizzative con le feste della cultura euro-americana. Il primo numero della nuova serie rende omaggio alle origini, con un’intervista a Matt Hale della WCOTC. La neonata concentrazione musicale, forte di un magazzino di 80mila CD e di un catalogo di 250 titoli hardcore, arriva a smaltire 50 ordini al giorno in tre continenti (dieci volte in più della prima etichetta). Il successivo sviluppo passa per il rapporto con un protagonista della scena black metal tedesca, Hendrik Möbus. Nel dicembre 1999, per non tornare in carcere[x] scappa dalla Germania ed è catturato nel successivo agosto, a 25 miglia dal quartier generale in West Virginia. Aveva appena fatto in tempo ad aiutare Pierce ad acquistare, a giugno, quote della sua etichetta tedesca, per lanciarsi sul mercato europeo hardcore. NA si mobilita in sua difesa, organizzando manifestazioni e raccogliendo fondi. A nessun militante americano vittima della repressione dello ZOG era stata riservata tanta premura. Inutilmente: la condanna per omicidio esclude il diritto all’asilo e quindi Möbus deve affrontare la deportazione nell’estate 2001.

Un anno dopo, la morte nell’estate del 2002 del dr. Pierce scatena un aspro scontro all’interno di Alleanza Nazionale perché Eric Gieble non si rivela all’altezza del ruolo di delfino a cui è stato designato dallo stesso leader scomparso.
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[i] Harold Covington diventa neonazista durante il servizio militare. Si trasferisce in Rodhesia dove si arruola per 18 mesi nell’esercito ed è tra i fondatori del Partito del Popolo Bianco. E’ espulso nel 1976 per lettere di minacce a esponenti della comunità ebraica. E’ coinvolto nel 1979 nella sparatoria in cui sono uccisi 5 dimostranti che contestano una manifestazione del Klan. Dal 1982 vive per cinque anni all’estero, tra Sud AFRICA, Inghilterra e Irlanda.

[ii] Will Williams, ex membro del COTC, è il responsabile del reclutamento di NA nei primi anni ’90.

[iii] Knight of Freedom in Intelligence Report, Primavera 1999

[iv] Vedi capitolo 16

[v] Una cerchia interna fondata da Louis T. Byers, la Società Francis Parker Yockey, l’autore neofascista prediletto da Carto, ha pratiche e rituali apertamente nazisti.

[vi] Vedi ultra a pagina

[vii] Quando la terza moglie se ne va, anche Pierce ne sceglie un’altra consultando un catalogo specializzato in donne dell’Est Europa.

[viii] Il romanzo fa danni anche in Inghilterra, ispirando David Copeland, 22 anni, che uccide tre persone e ne ferisce 116 nell’aprile 1999 con tre attentati dinamitardi in quartieri abitati da immigrati e bar gay. Copeland, arrestato il 2 maggio 1999, non risulta avere collegamenti organizzativi con gruppi neonazi-fascisti.

[ix] Il corrispondente da Salt Lake City dell’Associated Press parla della Lega senza connetterla direttamente ad attività criminali ma sottolinea i legami con l’Identità Cristiana e una forte presenza nel West. Il pretesto di cronaca è la diffusione di informazioni sulla fabbricazione di ordigni da parte di militanti dello Utah.

[x] Vedi capitolo 16