Deprecated: Function set_magic_quotes_runtime() is deprecated in /var/www/vhosts/zombi.indivia.net/htdocs/bologna/textpattern/lib/txplib_db.php on line 14
BO-LAND OF THE LIVING DEAD: Video e violenze, Google indagata
Internazionale | Idiozie | Spazi | Preti | Bologna | News Digitali | Foto | Audio | MAPPA | Mail
BO-LAND OF THE LIVING DEAD

pubblicato il Nov 26, 01:00 PM
Video e violenze, Google indagata

Bullismo
Video e violenze, Google indagata
Eleonora Martini
Finisce sotto inchiesta il video-blog di Google Italia dove nei giorni
scorsi erano apparse le immagini di un ragazzo disabile aggredito dai compagni di scuola nell’istituto tecnico superiore di Torino. Concorso in diffamazione a mezzo internet, questa l’accusa ipotizzata dalla procura di Milano per i due legali – statunitensi – rappresentanti del portale la cui sede amministrativa milanese è stata ieri perquisita dalla Guardia di finanza su ordine dei pm Francesco Cajani e Alfredo Robledo.
L’inchiesta che tocca uno dei più potenti motori di ricerca del mondo – 8 miliardi di pagine, 2.500 dipendenti e servizi in 35 lingue – è stata aperta in seguito alla denuncia presentata dall’associazione Vividown e i due cittadini americani iscritti sul registro degli indagati sono accusati di omissione di controllo in quanto, nel periodo in cui è apparso il video sul portale di Google Italia, ricoprivano la carica di responsabili del «blog». Un ruolo che, in base alla sentenza del Tribunale di Aosta del 2006, è equiparato a quello del direttore di un giornale. Non la pensano così i due legali di Google Italia secondo i quali è impossibile controllare tutte le immagini che ogni giorno vengono scaricate liberamente sulla pagina http://video.google.it. Si tratta di una sorta di video-blog dove chiunque può scaricare i propri filmati – ce ne sono milioni – previa registrazione da un qualsiasi indirizzo email, con la differenza che nessuno dall’altra parte risponde o interagisce. Ma non è nemmeno soltanto un normale motore di ricerca che si limita a indicizzare ciò che si trova in rete. Google video ha calcato le orme del popolare sito di condivisione You Tube fino ad acquistarlo, non a caso, qualche settimana fa. Eppure non tutto passa incensurato: nel 2003, ad esempio, i censori di Google rispedirono indietro come inaccettabile un video (pubblicato su Ngvision.org) che documentava il pestaggio ad opera della polizia nell’ospedale San Paolo di Milano dei compagni di Dax, il giovane assassinato da neofascisti. «Ora il Parlamento riveda la legge in materia – ha commentato il ministro dell’ istruzione Giuseppe Fioroni – Non possono esserci due pesi e due misure, uno per carta stampata e tv e uno per la rete internet».