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BO-LAND OF THE LIVING DEAD: Resta incinta e chiede il test di paternità a mezza squadra di calcio più due assessori
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BO-LAND OF THE LIVING DEAD

pubblicato il Feb 3, 01:29 PM
Resta incinta e chiede il test di paternità a mezza squadra di calcio più due assessori

In un paesino della Val Venosta, in Trentino
In tutto, il controllo riguarderebbe tredici persone
Resta incinta e chiede il test di paternità
a mezza squadra di calcio più due assessori
Il vicesindaco: “Una ragazza un po’ con la testa fra le nuvole”

Resta incinta e chiede il test di paternità
a mezza squadra di calcio più due assessori

Un’immagine di Malles

BOLZANO – Mezza squadra di calcio dovrà fare il test di paternità: una donna residente in Val Venosta, Alto Adige, ha fatto ricorso ad un avvocato per avere un assegno di mantenimento per il suo bambino. La ragazza ha chiesto che siano “controllati” anche un paio di assessori comunali e altri compaesani, per un totale di tredici persone.

La vicenda è raccontata oggi dal quotidiano in lingua tedesca di Bolzano Tageszeitung. Il fatto – scrive il giornale – è avvenuta a Malles, tranquillo paesino della vallata della cittadina termale di Merano. La giovane donna – che lavora nel bar di un impianto sportivo – intende chiedere se non il cognome del padre, gli alimenti. Anche a Magrè, nella Bassa Atesina, una cameriera della Repubblica Ceca l’anno scorso aveva preso un’iniziativa analoga anche se i potenziali padri erano di meno.

Il vicesindaco di Malles, Othmar Hellrigl conferma in parte la storia: “Vero è che questa donna, una ragazza sempre un po’ con la testa nelle nuvole, ha avuto un figlio a dicembre e che sono due i possibili padri. Ma mai e poi mai sono 13 gli uomini coinvolti, come scrive il giornale. Inoltre lo scenario descritto è semplicemente grottesco”.

Insomma, il buon nome del paese va comprensibilmente tutelato anche se poi si apprende che una quota dei potenziali padri ha deciso di rivolgersi a sua volta a un legale e di mettersi in contatto con la donna. Un’amica della ragazza – anche lei naturalmente non vuole che si faccia il suo nome – conferma invece tutto, imprecisa solo sul numero esatto degli uomini.

Indignato l’allenatore di una delle squadre di calcio della valle: “Stiamo anticipando il carnevale… Sono tutte favole belle e buone”. Un calciatore, che vuol restare anonimo, invece conferma e dice che la vicenda è ormai da tempo al centro di chiacchiere divertite o preoccupate, secondo il punto di vista.

(2 febbraio 2007)